Questa rappresentazione di Mosè, con le due protuberanze presenti sulla testa, è dovuta all’iconografia diffusasi in Occidente a seguito dell’errata interpretazione della Vulgata di San Gerolamo in cui i raggi che brillavano sul volto di Mosè dopo i colloqui con Iahveh sono descritti come corna.
In questa edizione della Bibbia il volto di Mosè, sceso dal monte Sinai dopo aver ricevuto le tavole della legge, è descritto con un termine traducibile come “corna” o “raggi di luce”. Secondo alcuni studiosi la scena rappresenterebbe Mosè che prega durante la battaglia tra Israele e gli Amaleciti tratta da un passo dell’Esodo (Es. 17, 8-16). In questo passo si narra che fin quando Mosè stava in preghiera con le braccia alzate verso il cielo Israele prevaleva, mentre il nemico aveva il sopravvento quando egli le abbassava vinto dalla stanchezza. Allora Aronne e Hur gli sorressero le braccia fino al tramonto del sole e alla vittoria.
Bibliografia:
P. Mucci Colò, La chiesa di San Cassiano di Controne nel territorio lucchese, Lucca 2004, p. 127.